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Altri documentiLe Fotorassegne!Prov. di Brindisi
BrindisiA Brindisi! Gridavano i Crociati durante le tante guerre che videro scontrarsi l'occidente Cristiano e l'oriente Musulmano. Ed oggi come ieri questa città rappresenta la porta orientale d'Italia e, probabilmente, dell'intera Europa. E' una città antica, una città di mare cresciuta intorno al suo porto dalla caratteristica forma a "Y", o, per dirla come gli antichi Messapi, a "forma di testa di cervo". Sembrerà strano, ma è proprio così. Decollando da suo aeroporto nelle giornate di scirocco, l'unico destinato al traffico passeggeri delle tre province di Taranto, Brindisi e Lecce, la si può guardare dall'alto e rendersi conto che gli antichi suoi abitanti non si sbagliavano affatto! Dopo chilometri di costa rettilinea che attraversa le province di Foggia e Bari, qui il mare forma una laguna che si spinge nell'entroterra, dividendosi in due grandi rami che isolano il centro antico, una penisoletta dove ha termine la moderna Via Roma, principale arteria cittadina. A poca distanza da qui, su un piccolo terrapieno di quindici metri, è possibile vedere una delle due colonne terminali della romana Via Appia. Solo una, perché l'altra, ridotta in tronconi, fu donata in pezzi a Lecce ed oggi sorregge la statua di Sant'Oronzo nella omonima piazza del capoluogo salentino. La nuova provincia...Ed, invero, Brindisi fu parte, sino al 1927 della provincia di Lecce o, meglio, della Terra d'Otranto. La nuova provincia fu voluta personalmente da Benito Mussolini, quasi a voler significare l'importanza della città per la successiva conquista dell'Albania, che avvenne con un colpo di mano nel 1939. Negli ultimi anni la città è cresciuta a dismisura. Da piccola provincia pugliese, Brindisi è diventata, prima, un importante polo per l'industria chimica e, poi, centro portuale ed aeroportuale, cosa che ha dato impulso allo sviluppo del commercio e delle piccole industrie manifatturiere. Negli ultimi anni è stata completata la superstrada che attraversa la città e congiunge il Salento con la provincia di Bari e completata la strada che la congiunge a Taranto, l'antica rivale Magno Greca. Lo sviluppo a BrindisiMa non sono tutte rose e fiori: lo sviluppo è stato, spesso, disordinato. Nel centro antico è facile vedere, a stretto contatto, i brutti "palazzoni stile anni '70" con storiche costruzioni che ricordano le antiche origini della città. Il parcheggio è, a dir poco, selvaggio. I divieti sono dovunque e, ovunque, il parcheggio è a pagamento con grattini ed altri mezzi (un euro l'ora...); nonostante ciò è impossibile lasciare la macchina per una commissione o, semplicemente, per fare un giro in centro! Negli ultimi anni, tra tante polemiche, è sorta la mega centrale Enel a carbone, battezzata "Federico II", che ha stravolto la spiaggia di Cerano, una piccola località alle porte di Brindisi. Il suo fumaiolo è ben visibile dalla spiaggia di Torre Chianca, nel leccese, a circa 35 Km da qui! Può sembrare strano, ma la sua inquietante presenza non ha tutelato il Salento durante il black out del settembre di alcuni anni fa: stranamente, per partire, la centrale di Brindisi ha bisogno... della corrente! Documento creato il 08/11/2005 (08:24)Ultima modifica del 21/03/2011 (13:16) Area di StampaUltimi aggiornamenti...Fotorassegne |
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