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Il Griko a Casarano

Una curiosità sul nome

stemma casarano

Casarano non è una cittadina della Grecia Salentina, un'area limitata a pochi comuni nel centro del Salento, che costituiscono un gruppo di paesi dove, al dialetto “romanzo” si è sostituito un idioma antico proveniente dalla Grecia e probabilmente derivante da migrazioni avvenute a cavallo dell'anno mille e dopo di esso.

Il Griko, nella sua forma parlata più originale si è conservato, dunque, solo in questi pochi paesi tra Maglie e Lecce; nel resto della provincia prevale il dialetto romanzo. Però resta un dubbio: molti termini di uso comune in tanti paesi della provincia provengono dal Griko, seppur con piccole trasformazioni. Cosa dire, ad esempio, dell'aggettivo “Calieddhu” per indicare qualcosa di “bello” (dal greco Kalé, che significa appunto “bello”) o l'esclamativo “'nna!” usato per dire “ecco” (dal griko “ennà” che significa, appunto “ecco”). Esempi come questi potrebbero continuare a lungo.

E` quindi probabile che, in un tempo ormai lontano il griko o una lingua ad esso molto simile, fosse molto più diffusa e non limitata soltanto ai pochi comuni della Grecia Salentina, forse retaggio della dominazione bizantina del Salento che lo vide orbitare nell'area di influenza di Costantinopoli dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che durante le guerre gotiche (VI secolo d.C.) l'esercito bizantino stazionava nelle campagne otrantine trasformando, di fatto, la vicinanza geografica del Salento alla Grecia in occupazione militare ed amministrativa.

Casarano, dal canto suo lontana da Otranto, conserva nel suo nome le sue origini romane e, quindi, niente a che fare con il Griko.

Ma siamo davvero certi di questa affermazione?

Recentemente, un amico mi ha prestato un vocabolario di Griko, scritto a Martano da un monaco Cistercense del locale convento: Mauro Cassoni. Pur di origini laziali, l'autore si appassiona all'idioma del paese che lo ospita, tanto da registrare i termini usati nel dialetto locale di evidente origine ellenica; in più, ove possibile, aggiunge la traduzione in neogreco, per significare la vicinanza alla lingua Greca moderna dei termini dialettali.

stemma casaranoInutile dire che ho sfogliato con avidità il volume, alla ricerca di quei termini tutt'ora in uso nel nostro dialetto “romanzo” ma di provenienza ellenica: sono tanti, tantissimi. Ed alla lettera “C” una parola in particolare richiama la mia attenzione: “Casàra”. Il termine “Casàra” (notare l'accento sulla seconda “a”) indica il serpente domestico, quello nero ed innocuo, per intenderci, di cui sono piene le nostre campagne. I salentini (ed i casaranesi) lo chiamano “sacàra

Sacàra è un termine ottenuto per metàtesi (parola italiana ma, anch'essa, di origine greca che indica la trasposizione di sillabe in una parola) dal termine Griko “casàra” il cui accento cade esattamente come la prima parte del nome del nostro paese: Casarano.

Questi serpenti, abitanti primitivi della nostra terra e particolarmente diffusi nel nostro paesaggio rurale caldo e pietroso (a Casarano esiste ancora una contrada chiamata "Petrose"), dovevano essere particolarmente diffusi sulle antiche colline di Casarano che, a questo punto potrebbe perdere l'antico significato di “terra di Cesare”, ipotizzato da Luigi Tasselli, per acquisire quello di “terra dei serpenti”.

Questa ipotesi farà sorridere ironicamente qualcuno ritenendola azzardata; resta comunque una possibile ipotesi “curiosa” sulle origini del nome del paese. A proposito di ipotesi: qualcuno sa ipotizzare cosa possa significare il serpente avvolto sul pino domestico nel gonfalone cittadino? Si tratta anche in questo caso di una sacàra o, per usare il termine griko, di una “casàra”.

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Documento creato il 23/07/2014 (15:39)
Ultima modifica del 29/03/2015 (11:39)

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