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Carta d'identità
(Fig. 13 Planimetria) Posta quasi alla sommità della serra a 168 m di altitudine, la grotta della Trinità (fig. 13), inizialmente nominata grotta dell'Eternità, è meno conosciuta di quella del Crocefisso ma altrettanto importante per le testimonianze di frequentazione umana che risalgono al neolitico. Si tratta di un unico grande cavernone (fig. 14) lungo complessivamente 23 m, alto nel tratto iniziale 4 e in quello finale 7 m. È largo dai 5 ai 9 m. (Fig. 14 grotta della Trinità) L'ingresso, chiuso da una cancellata dietro la quale si notano i resti di un antico muro, immette nella parte iniziale che è anche la più alta. Le pareti laterali portano i resti di affreschi, violentati da enormi chiodi e colpi di piccozza (fig. 15). (Fig. 15 Affreschi nella grotta della Trinità) Su uno di essi si riesce a fatica a scorgere il volto di una madonna. Uno stretto passaggio addossato alla parete destra, porta alla parte più profonda della grotta (dislivello di - 4 m), dove alcuni anni fa gli archeologi hanno effettuato scavi, rinvenendo materiale risalente al neolitico, come la ceramica di tipo "Diana" bruno grigiastra, utilizzata per scodelle e ciotole, ma soprattutto ceramica tricromia (Ingravallo, 1999) detta così perché presenta il rosso e il nero di bande, su uno sfondo grigio. Questa tipologia di ceramica è stata trovata, in Salento, solo in poche grotte. La grotta ha restituito anche reperti del Bronzo ma soprattutto messapici, tra i quali alcuni frammenti con decorazioni geometriche e altri con foglie cuoriformi. Non ci sono state pause nella frequentazione della grotta come testimoniano i tanti frammenti di lucerne, olle e ciotole medioevali. La grotta successivamente è stata utilizzata dai monaci, a partire dal secolo IX, come luogo dove isolarsi e pregare. Successivamente all'XI secolo ebbe anche la funzione di chiesa; attualmente è in uno stato di totale abbandono e funge da deposito attrezzi. Emanuela Rossi, Salvatore Inguscio, Domenico Lorusso, Stefania Pulli, Giuseppe De Nuzzo Gruppo Speleologico Leccese 'Ndronico, via Regina Isabella, 7 -73100 Lecce - Gruppo Speleologico Ruvese, via Romanello, 31 - 70037 Ruvo di Puglia (Ba) - Gruppo di Ricerca pinodenuzzo.com Note: le foto di fig. 3,4,5,6,7,14,15,16 e 17 sono di Mimmo Lorusso. Le foto di fig. 8,9,10,11, sono di Luciano Margari. Articolo concesso da Emanuela Rossi e Salvatore Inguscio Documento creato il 07/04/2006 (21:54)Ultima modifica del 07/04/2006 (21:54)
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