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(Fig. 2 Grotta del Crocefisso - Pu 990 Ruffano - Lecce) La grotta del Crocefisso (fig. 2) si apre a 163 m di altitudine ed è situata in contrada Manfio, nell'agro di Ruffano, ai confini con il territorio di Casarano. L'ipogeo è poco conosciuto dai ruffanesi, mentre rappresenta meta di culto da parte dei cittadini di Casarano e Taurisano. La presenza all'interno della grotta di un'immagine della Crocifissione e una di Santa Costantina (antico nome di tutta l'area circostante), ha generato qualche confusione tra gli storiografi del passato che a volte accennano a due cripte: grotta del Crocefisso e grotta di S. Costantina. Tutta la zona circostante la grotta ha un'enorme importanza dal punto di vista preistorico, storico e naturalistico. In una cornice di macchia mediterranea e tra testimonianze della frequentazione umana preistorica, sono ancora visibili i resti di una abbazia che fu abbandonata nel XIV secolo dai monaci bizantini per essere successivamente riadattata dagli Olivetani nel secolo successivo e quindi definitivamente abbandonata in seguito alle leggi eversive della feudalità (De Bernart et alii, 1998). Il sentierino che porta alla cavità è scavato nella roccia e presenta lateralmente sia nicchie che scale di collegamento con la sovrastante abazia, ormai diroccata. (Fig. 3 Grotta del Crocefisso - Ruffano LE) L'ingresso naturale della cavità è chiuso da una facciata in conci calcarenitici costruita nel 1944 e protetto da una grata (fig. 3). Superato l'ingresso, una serie di tre gradini introducono nella parte iniziale della grotta, composta da un ambiente ampio (fig. 4), alto 4 m e largo 5 m ad andamento per lo più rettangolare. Sulla parete destra, a pochi metri dall'ingresso, a circa 2 metri di altezza, sono evidenti alcune incisioni a forma di vulva e di scudo, di cui parleremo più avanti. (Fig. 4 Grotta del Crocefisso - Ruffano LE) Dopo circa 8 metri, sulla parete sinistra vi è una scala in muratura che collegava la grotta con l'antica abbazia; è sulla parete di questa scala che si trova l'affresco della Trinità, datato 1615. Entrambe le pareti laterali di questo primo ambiente erano affrescate con dipinti risalenti in gran parte al XVI-XVII secolo e in alcuni casi realizzati sopra dipinti riferibili ai monaci basiliani. Una mano ignorante ha purtroppo coperto di calce quasi tutta la parete destra affrescata risparmiandone la porzione più interna insieme con la parete sinistra. Alla base di gran parte delle pareti sono presenti dei gradoni alti dai 40 ai 50 cm con funzione probabile di sedili. A circa 19 m dall'ingresso la grotta si biforca e in questo punto si trova un altare sul quale si intravedono ancora resti di affreschi raffiguranti una vergine tra due santi. Proseguendo lungo il ramo destro, che corre per circa 8 metri con una larghezza di 4 m ed un'altezza analoga, si trovano gli affreschi più vecchi, datati 1520. Nel punto in cui questo ramo chiude, si trova l'altare più antico (fig. 5), ancora oggi utilizzato per i riti religiosi. (Fig. 5 Grotta del Crocefisso - Ruffano LE) Alle sue spalle, nella parete terminale, è stata dipinta una crocifissione molto particolare, che usa una colonna stalagmitica come corpo di Cristo. Il ramo posto a sinistra (fig.6) è lungo 28 m e alto in alcuni punti fino a 10 m il suo sviluppo corre in direzione E-NE lungo un'evidente frattura e termina con un abbassamento del soffitto fino a diventare impercorribile. (Fig. 6 Grotta del Crocefisso - Ruffano LE) Le pareti non presentano tracce di affreschi, mentre sono evidenti le date graffite che testimoniano la frequentazione antica di questo luogo. Sul pavimento sono state rinvenute alcune fosse che probabilmente venivano usate come depositi di derrate (granili). Questo seconda diramazione è stato occultata per lungo tempo da un muro. Entrambe le gallerie, sia sulle pareti che sulla volta, sono caratterizzate da forme erosive denominate "scallops" mentre solo sulle pareti della diramazione sinistra sono presenti fenomeni di "vermiculazione" argillosa e strati fossiliferi di rudiste (fig. 7). (Fig. 7 Grotta del Crocefisso - Ruffano LE) Emanuela Rossi, Salvatore Inguscio, Domenico Lorusso, Stefania Pulli, Giuseppe De Nuzzo Gruppo Speleologico Leccese 'Ndronico, via Regina Isabella, 7 -73100 Lecce - Gruppo Speleologico Ruvese, via Romanello, 31 - 70037 Ruvo di Puglia (Ba) - Gruppo di Ricerca pinodenuzzo.com Note: le foto di fig. 3,4,5,6,7,14,15,16 e 17 sono di Mimmo Lorusso. Le foto di fig. 8,9,10,11, sono di Luciano Margari. Articolo concesso da Emanuela Rossi e Salvatore Inguscio Documento creato il 07/04/2006 (21:53)Ultima modifica del 07/04/2006 (21:53)
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