INFORMATIVA: Questo sito utilizza solo cookie tecnici per migliorare l'uso dei servizi da parte dei suoi utenti. Se vuoi saperne di più clicca qui. Se accedi a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all'uso dei cookie.
   
 

Mercoledì
24 Apr 2024

San Fedele da Sigmaringen Sacerdote e martire

Luna: 1 gg dopo
Luna Piena

Il cuore che ama è sempre giovane.
Meteo nel Salento: temp. 13 °C, Umid. rel. 67%, Scirocco (6.69 m/s, Vento moderato), press. 1003 hPa
 
 Home » I Comuni » Manduria » Lo stemma cittadino
Contatta Japigia.comJapigia e' su facebook: clicca mi piaceSegui Japigia su TwitterRSSNews FeederCerca sul Circuito Japigia
Plinio giunse nel Salento ben dopo la definitiva conquista da parte degli eserciti di Roma e fu attratto da questo fonte posto entro le mura del borgo.

Lo stemma cittadino

Manduria, il mandorlo ed il pozzo

Emblema della città è un pozzo sormontato da un albero di mandorlo. In esso campeggiano due iniziali maiuscole: F ed M. Le due iniziali stanno a significare il nome della struttura, ovvero il "Fonte Mandurino", meglio noto con il nome di Fonte Pliniano, dal nome di Plinio il Vecchio che per primo ne scrisse nel II Libro della sua "Storia Naturale".

Plinio il Vecchio nel Salento

plinio il vecchioPlinio giunse nel Salento ben dopo la definitiva conquista da parte degli eserciti di Roma e fu attratto da questo fonte posto entro le mura del borgo. Narrò delle sue qualità terapeutiche e della considerazione in cui era tenuto dagli abitanti del luogo che attribuivano alle sue acque proprietà fuori dall'ordinario.

Plinio, al contrario dei manduriani, fu attratto, principalmente dal fatto che le due vasche che costituivano il fonte, erano sempre allo stesso livello, qualunque fosse l'acqua che, da esse, ne venisse tratta. Probabilmente il buon scrittore ignorava il ben noto principio dei vasi comunicanti.

Non meno importante è il mandorlo che nell'emblema corrente, approvato nel 1895 quando Manduria ebbe il titolo di città, sovrasta il pozzo della Fonte di Plinio. Secondo la leggenda, ad esso, gli antichi guerrieri appendevano l'oro sottratto ai vinti, sotto forma di tralci e mandorle. Ovviamente, l'albero che è possibile vedere oggi non è così antico, anche se sembra occupare esattamente lo stesso posto di quello venerato dagli antichi Messapi.

Documento creato il 27/08/2004 (12:24)
Ultima modifica del 07/03/2011 (17:47)
No al ritorno del nucleare!
Japigia di Paola Beatrice Arcano, Casarano (Lecce)
Realizzazione siti Internet, Portali, Grafica computerizzata e servizi turistici.
E' vietato il plagio, anche parziale, dei contenuti del sito.
Per informazioni, contatti, suggerimenti: Contattateci!
Copyright e info legge 62/01 - Privacy e Cookie
Partita I.V.A 03471880752 - R.E.A. CCIAA Le/224124