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Madonna della Lizza

Alezio ed il suo territorio

Come si è già avuto modo di scrivere, Alezio, l'antica Alexias dei messapi, sorge a metà strada tra le basse colline dell'interno, dove sorge Parabita, e la ben più nota Gallipoli.

In verità il suo profilo si avverte sin dalle colline dell'entroterra, dove un dolce altipiano condito di piccole casette bianche indica il luogo preciso dove sorge Alezio; probabilmente, quella collina non è altro che il luogo dove, un tempo, sorgevano i principali edifici messapici.

Con la scomparsa della dominazione Sveva e l'arrivo degli Angioini, in seguito all'assedio di Gallipoli avvenuto nell'estate del 1268, la chiesa divenne anche sede vescovile, visto che, dopo la capitolazione di Gallipoli -avvenuta nell'aprile del 1269-, Carlo I d'Angiò, costrinse gli abitanti a fuggire dalla città, volendo punirli per la fedeltà dimostrata nei confronti della dinastia Sveva e, soprattutto, per la strenua resistenza.

Fu così che, a partire dal 1269, la chiesa di Santa Maria della Cruciata -così si chiamava sino a quel tempo, probabilmente perché da qui passarono alcuni dei crociati diretti in Terra Santa- divenne cattedrale e, come quella di Gallipoli, fu anche dedicata a Sant'Agata. Fu Melezio il primo vescovo Gallipolino a venire qui,  iniziando una serie di lavori che avrebbero ingrandito ed abbellito la chiesa, forse conscio del fatto che la sua assenza da Gallipoli non sarebbe stata di breve durata.

La strana torre

Ma la caratteristica architettonica della chiesa è il protiro -una particolare struttura architettonica posta a protezione dell'ingresso principale di un edificio- a forma di torre addossato alla facciata principale. Nella sua facciata orientale, proprio verso Gallipoli, è aperto un grande ingresso ad arco a sesto acuto.

E' proprio questa costruzione che divide gli studiosi nella sua datazione. Molti studiosi l'hanno datata intorno al 1400; altri hanno voluto andare più indietro e porla tra le opere compiute da Melezio per aumentare l'importanza della chiesa, con lui divenuta sede vescovile. Secondo altri, il grande torrione fu costruito dai Gallipolini per devozione verso la Madonna che aveva protetto la città contro le truppe di Carlo d'Angiò. Ma, come sempre nel Salento, è difficile riuscire a conoscere, veramente, quale possa essere la verità.

I restauri

La chiesa subì, nel corso dei secoli, svariati rimaneggiamenti ed ammodernamenti. Allo stile originario della chiesa si aggiunsero, così, elementi barocchi e tardorinascimentali che furono rimossi durante i restauri voluti dalla soprintendenza intorno agli anni 1959 - 1961 che attuarono un ripristino dell'originario stile romanico o gotico.

Le opere ebbero inizio sul finire del 1959; in questi anni furono cautamente demolite le volumetrie aggiunte in epoca barocca, tra cui il campanile e gli stucchi e le sovrastrutture che tendevano ad indebolire la costruzione originaria. Grazie a queste opere di ripristino furono ritrovate porte e finestre originarie che furono riportate alla luce, ridonando all'edificio l'antico aspetto.

Ai restauri del '60 si sono aggiunti quelli voluti in occasione dell'Anno Santo del 2000, dove accurate opere di rimozione di elementi sovrapposti hanno riportato alla luce elementi pittorici che confermerebbero l'origine Basiliana del monumento: si tratta di Santi della chiesa d'Oriente probabilmente introdotti nel Salento dai monaci eremiti.

I grandi festeggiamenti

Nella metà di Agosto di ogni anno, normalmente a partire dal 15, Alezio e la sua chiesa si riempiono di suoni, colori e luci in omaggio alla Padrona di casa: la Madonna della Lizza.

E' una festa antica e sentita; la sua fiera, infatti, affonda le radici nei primi anni del 1800, quando, esattamente nel 1810, il re delle Due Sicilie, Gioacchino Murat, concesse a Gallipoli ed alla sua frazione -Alezio, in quei tempi, era annessa al comune di Gallipoli con la denominazione di Villa Picciotti- di tenere una fiera ogni anno nei giorni dal 13 al 15 di Agosto presso la Parrocchia della Lizza. E questa tradizione è rimasta viva sino ai giorni nostri, con la fiera, la grande festa, i fuochi e le parazioni...

Documento creato il 20/07/2008 (13:11)
Ultima modifica del 11/03/2011 (16:50)
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