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Le specchie: antichi monumenti di pietra dei quali, ancora, si sa poco o nulla. Parliamo qui della Specchia dei Mori, nelle campagne tra Martano e Martignano.

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La specchia dei Mori

Uno strano cumulo di pietre

Martano: la Specchia dei Mori (2002)

Lungo la vecchia strada comunale che congiunge Martano a Martignano, a circa un Km dall'uscita del paese è possibile ammirare uno strano cumulo di pietre: è la Specchia dei Mori.

Narra la leggenda che i "Mori" fossero gli antichi abitanti di questi luoghi che, per raggiungere Dio, costruirono una torre altissima. Dio non apprezzò molto quel gesto e fece sprofondare gli sfidanti al di sotto della loro stessa costruzione.

A parte la leggenda, non è difficile, ancora oggi, vedere ciò che resta delle "specchie": esse sono costruzioni appartenenti, sicuramente, alle civiltà che popolarono il Salento prima dell'arrivo di Japigi e Messapi e non è azzardato pensare che possano avere molta similitudine con i nuraghi della Sardegna.

Oggi somigliano ad enormi cumuli di pietre e sono prive di una forma ben definita. Avevano, sicuramente, funzioni di segnalazione e controllo del territorio. Sorgono, sempre, in cima alle nostre colline ed ogni specchia è a portata ottica di un'altra. È ipotizzabile che avessero forma a tronco di cono con la superficie superiore piatta, adatta a potervi accendere dei fuochi per segnalare l'approssimarsi di un pericolo.

La Specchia dei Mori di Martano sorge in un campo, fra seminativo e alberi di ulivo. È, ormai, un ammasso piramidale di pietra calcarea dura e non più ha alcuna forma. Lunga circa una ventina di metri è sormontata da un albero di fico che è riuscito ad attecchire tra i sassi.

Documento creato il 09/04/2004 (11:35)
Ultima modifica del 24/02/2011 (18:05)
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