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Ugento: completamento dei lavori di recupero e restauro conservativo della Chiesa della Madonna del Rosario Altri documentiProv. di Lecce
Il restauro della Chiesa della Madonna del RosarioLo scorso ottobre 2011 a Ugento si è tenuta la cerimonia di inaugurazione per il completamento dei lavori di recupero e restauro conservativo della Chiesa della Madonna del Rosario, denominata dai locali anche “Madonna di Pompei”. La chiesetta privata ma destinata al culto dei fedeli, risalente alla fine dell'800 e si trova sulla strada che porta verso il mare, poco fuori dal centro antico di Ugento. Come dichiarato nel comunicato stampa ufficiale di presentazione: "I lavori hanno interessato principalmente il consolidamento strutturale delle volte di copertura e delle murature portanti, il risanamento e la deumidificazione delle murature perimetrali, il rifacimento degli intonaci interni ed esterni, delle finiture e delle pavimentazioni interne, la manutenzione degli elementi architettonici e decorativi, l’adeguamento degli impianti, la revisione degli infissi interni ed esterni, il restauro delle decorazioni pittoriche delle volte, dei dipinti su carta e degli altari in pietra leccese. Gli interventi sono stati resi possibili grazie al finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri proveniente dai fondi dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, in seguito ad una proposta progettuale avanzata dal Comune, per un importo totale pari a euro 222.000,00.” Per seguire i lavori di restauro sono stati coinvolti la direzione regionale per i beni culturali della Puglia e la sopraintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della provincia di Bari, Brindisi e Lecce che con la loro esperienza sono risultati essere i partner ideali nelle scelte adottate durante le fasi del restauro nel rispetto integrale nell'opera di conservazione e valorizzazione della chiesa. Durante la serata si è voluto ipotizzare il periodo esatto di costruzione della chiesa e le maestranze che l'hanno edificata; purtroppo di questa chiesa non si ha nulla di scritto (come succede spesso in questi casi): all'interno comunque si trovano due epigrafi che apportano due date contrastanti, una posta sull'altare cita “Libborio 1899”, l'altra nella navata sinistra impressa sulla lapide in marmo riporta la data del 1901. Probabilmente, ciò sta ad indicare che il risultato di questo progetto architettonico si è evoluto in più fasi. Il velo del tempo non permette di conoscere neanche le maestranze che hanno contribuito alla sua costruzione, anche se, durante la serata, l'intervento del prof. Congedi attribuirebbe ad un tal capomastro Russo ed alla sua squadra i lavori. Gli unici dati certi sono che a voler costruire la chiesa, per devozione alla madonna di Pompei furono i coniugi Liborio Gregucci e Addolorata Scupola. Successivamente fu donata, con l'obbligo della sacralità all'ECA, un ente comunale assistenziale che oggi non esiste più, e pur, essendo una chiesetta privata, da sempre è -e continua ad essere- frequentata da fedeli. Lo stile adottato dall'architetto per la realizzazione della chiesa è il veneziano e, per stabilirlo, è sufficiente guardare la facciata esterna: il semplice portale è sormontato da una finestra a lunetta. Con l'unità d'Italia, infatti, fu imposto agli abitanti di tutta la penisola la scelta di un proprio stile in base alle scuole artistiche regionali, stile che, di lì a qualche anno avrebbe caratterizzato l'edilizia italiana; si poteva scegliere tra lo stile di Firenze, di Napoli o di Venezia che, al tempo, erano le più importanti. Ma come spesso accade in queste situazioni, non sapendo che stile scegliere, nacquero i miscugli artistici denominati neobarocco, neoromanico, neogotico, neorinascimentale che si adattavano al gusto individuale del progettista. L'architetto che ha costruito la chiesa del Rosario l'ha progettata ispirandosi ad uno stile rinascimentale-veneto questo perché il Salento, come tutta la Puglia è stata influenzata, in passato, dalle conquiste veneziane. Osservando la struttura appare subito agli occhi esperti che l'architetto si è fermato alla sola progettazione e il resto è stato lasciato nelle sapienti mani delle maestranze locali. E' importante sapere che alla fine dell'800 tutto il Capo di Leuca per la costruzione di ville e palazzi si avvaleva di maestranza magliesi provenienti da una delle scuole più qualificate: la Scuola d'Arte e Mestieri fondata da Egidio Lanoce di Maglie. Con l'Unità d'Italia un altro problema fu la grande emigrazione per problemi economici: tanti furono costretti ad andarsene e molti artisti partirono in cerca di fortuna. Come è ovvio, ad andare via i primi furono proprio i migliori per cui i salentini per le loro opere si sono dovuti accontentare delle maestranze rimaste per cui si rese necessario la creazione di scuole artigiane. Per concludere le sculture della chiesa sono realizzate da artisti leccesi, e -proprio in quel periodo- stava per nascere una scuola di cartapesta a Gallipoli. La chiesa non rientra tra i monumenti di grande pregio architettonico di cui il Salento fa bella mostra ma nell'insieme rappresenta una gemma incastonata in un territorio particolarmente ricco quale quello di Ugento. Documento creato il 12/11/2011 (15:14)Ultima modifica del 12/11/2011 (15:14) Area di StampaUltimi aggiornamenti...Fotorassegne |
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