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Trekking 01/10/2006

In mezzo la Poesia...

torre dell'orso

Se Gabriele D'Annunzio fosse vissuto nel Salento ed avesse praticato il Trekking, considerando il clima della nostra regione avrebbe, probabilmente, esordito ne "I Pastori" con un bel "Ottobre, andiamo" grazie alla magnifica giornata di bel tempo che questo inizio d'autunno ci ha elargito.

Il bel tempo ed il mare calmo erano quanto di meglio si poteva desiderare per un percorso tutto in riva all'Adriatico, in uno dei luoghi della provincia di Lecce dove l'uomo è presente sin dagli albori della civiltà.

Un'area di grande interesse storico e, probabilmente, una delle prime ad essere abitate stabilmente e che poteva contare su insediamenti umani importanti ben prima dell'arrivo dei Messapi nella nostra regione.

La partenza

torre dell'orso torre dell'orso

Luogo di partenza è stato il piazzale antistante l'antica torre di guardia, Torre dell'Orso, appunto, che da il nome a questa rinomata località balneare. Più che dominare il mare nemico dall'alto del costone roccioso su cui sorge, il rudere dell'antica torre del XIV secolo domina la stupenda spiaggia sabbiosa, meta estiva di un gran numero di turisti, attirati qui dalla bellezza della costa e dalla limpidezza delle acque.

Come al solito, alla guida di questo affascinante percorso di trekking è Salvatore di Avanguardie che non avrebbe mancato, durante il tragitto, di dare informazioni sulla ricca storia dei luoghi attraversati.

torre dell'orso

La torre di guardia fu costruita nella seconda metà del 1500 contemporaneamente a quelle di San Foca e Roca Vecchia, che avremo modo di vedere durante il tragitto. Delle tre, l'unica in ottimo stato di conservazione è quella di San Foca, tuttora sede della Delegazione di Spiaggia di quella località. Le altre due, purtroppo, versano in stato di degrado, dovuto, anche, alla cattiva qualità della pietra locale utilizzata.

Sono tutte a base quadrata con sviluppo tronco-piramidale, con un ambiente abitabile posto al piano rialzato. Custodi delle torri erano i cavallari, che, grazie all'aiuto di un piccolo cannone avevano il difficile compito di spaventare i saraceni e farli desistere dal loro intento di invadere il Salento.

La costa

torre dell'orso

La prima parte del percorso passa lungo una alta costa di calcare, in alcuni punti, purtroppo, a grave rischio di crollo. Il panorama, spesso, è mozzafiato, habitat di ardimentosi pescatori che, dall'alto della ripida falesia, scagliano i loro ami nel mare che si agita oltre quindici metri più in basso!

Scendere in riva al mare non è un'impresa facile, in questo posto. Ed ecco che, in soccorso, arriva l'ingegno dei Salentini: la tenera roccia è stata scavata e delle lunghe scalinate si aprono all'interno del costone calcarenitico per giungere, agevolmente, alla spiaggia sottostante.

Ma la facilità con cui questa costa può essere scavata l'ha resa un gigantesco groviera: buchi, antri e grotte, artificiali e non, si aprono ovunque e, nei secoli, hanno dato riparo ad un gran numero di uomini, dai semplici pescatori agli eremiti basiliani, dai pirati ai saraceni.

Roca Vecchia

trekking a roca vecchia trekking a roca vecchia

Se la costa ha destato la nostra attenzione, Roca, con la sua vetustà e la sua storia di 3600 anni ce la ruba del tutto!

Roca deve il suo nome all'imponente castello costruito nel corso del XIII secolo su ordine di Gualtiero di Brienne che fu Conte di Lecce e duca di Atene. La Puglia, ed il Meridione, attraversavano il periodo angioino. Fu, quindi, una rocca militare che insisteva, però, su un abitato ben più antico.

Nei secoli seguenti i continui attacchi dei saraceni la indebolirono al punto che cadde definitivamente nelle mani dei turchi che, insieme ad Otranto, ne fecero il loro avamposto nel Salento.

trekking a roca vecchia

Nel 1481 l'esercito aragonese riuscì a cacciare i turchi dal Salento ma la guerra aveva talmente provato la cittadella che Roca contava solo pochissimi abitanti. Tuttavia, il castello doveva ancora essere ben possente tanto da diventare, negli anni seguenti, un covo di pirati: fu così che, intorno al 1530 Carlo V ne ordinò la definitiva distruzione ed il trasferimento dei pochi abitanti rimasti nel nuovo villaggio di Roca Nuova, a poca distanza da qui.

trekking a roca vecchiatrekking a roca vecchia

Il castello e ciò che restava dell'abitato furono completamente demoliti; al loro posto fu costruita la torre di guardia che è possibile vedere ancora oggi su un'isoletta poco distante dalla costa. Per Roca il tempo si fermò in quella prima metà del XVI secolo.

Solo dal 1980 l'Università di Lecce ha avviato una serie di scavi e sondaggi volti a comprendere la reale importanza del sito. È da poco più di 25 anni che un angolo del Salento storicamente importante viene adeguatamente studiato. Si sono scoperti un gran numero di strati in cui si susseguono reperti dell'età del bronzo, reperti Messapi, Romani, Bizantini e medioevali che testimoniano la vitalità di un'antichissima città salentina.

Torre Specchia Ruggeri

romantiche calette salentine

Dopo aver percorso l'ultima parte del tragitto lungo l'antica strada costiera che collegava, sin dai tempi dei romani, queste località, tra lidi sabbiosi e scogliere caratterizzate da romantiche calette spesso protette da faraglioni poco distanti dalla riva, ecco scorgere all'orizzonte la meta del nostro percorso: Torre Specchia Ruggeri.

Probabilmente il nome deriva dalla località -Specchia di Ruggero, appunto- in cui insiste la torre; ha base quadrata e non presenta caditoie; l'edificio originario è stato rimaneggiato nel corso dei secoli per adeguarsi alle mutate destinazioni d'uso. Sorge su una scogliera a pochi metri sul livello del mare e dalla strada litoranea.

Qui il nostro breve viaggio a contatto con la natura e la storia del Salento ha termine. Il prossimo appuntamento con Avanguardie ed il Trekking nel Salento è per domenica 15 Ottobre 2006 in quel di Ugento.

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Documento creato il 17/11/2006 (09:54)
Ultima modifica del 09/03/2011 (16:04)

 

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