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I Castriota

I Castriota

(Testo gentilmente concesso a Japigia dal Dr. Cosimo Muci.)

Parabita: portale del santuario della Madonna della ColturaMorto nel 1535 Gaspare De Leo senza eredi legittimi, il feudo fu acquistato dal Castriota, il vincitore della battaglia contro i francesi.

Costui fu il miglior feudatario di Parabita; attento amministratore dei suoi feudi, risanò le finanze ridotte all'osso dalla permanenza dei francesi. Umanista, uomo del rinascimento e pio, incoraggiò l'arte e la cultura e permise la rinascita economica di Parabita e dei suoi abitanti dei "quali la indefessa applicazione all'agricoltura li contraddistingue da tutte le altre popolazioni limitrofe" (tratto da: "Memorie istoriche della Città di Gallipoli", Bartolomeo Ravenna, 1836); alla sua morte il 21.4.1561 gli successe Giovanni Fabio.

L'ultimo discendente feudatario dei Castriota fu Domenico e il governo dei discendenti di Pirro non dovette essere dei più oculati se il feudo fu posto in vendita, ad istanza dei creditori, sin dal 1678 e venduto "sub hasta" nel 1699 a Domenico Ferrari per 12.910 ducati, a fronte di un "apprezzamento" ufficiale di 98.675 ducati, segno inequivocabile di un grave degrado economico che danneggiava l'immagine che Parabita si era creata in tutto il regno; era infatti conosciuta, già in questo periodo, per le sue coltivazioni di angurie e per la bontà delle sue acque.

Ultima duchessa di Parabita fu Maria la Greca che la donò alla figlia Mariantonia nel 1852. Costei, non avendo figli e non potendo occuparsi direttamente dell'amministrazione del feudo nominò amministratore dello stesso il notaio Raffaele Elia richiedendo, come contropartita, cure per la madre e una rendita patrimoniale di annui ducati 300 (pari a Lit. 1.275) e dalla morte della madre in poi annui ducati 700 (pari a Lit. 2.975) e ancora ducati 6.000 (Lit. 25.500) da pagare al governo onde ostacolare una espropria generale dei beni già iniziata.

Dopo i Castriota

La famiglia Castriota perse il governo di Parabita con la morte dell'ultimo discendente, il Barone Domenico Castriota: dopo di lui il feudo fu posto in vendita ed acquistato qualche anno dopo, sul finire del 1600 da D. Ferrari per la somma di circa 100.000 ducati. Dai Ferrari il feudo passò, poco prima dell'Unità d'Italia agli Elia che furono gli ultimi feudatari di Parabita.

Costruito su un'altura, il Castello domina ancora gran parte dell'abitato di Parabita e la pianura che da qui si estende sino alle serre, che la separano dalla costa. I Recenti lavori di sistemazione della piazza antistante al castello hanno ridato al cuore di Parabita l'antico splendore: la pavimentazione in pietra ed il divieto di traffico nella piazzetta compresa fra la chiesa di san Giovanni Battista e il castello fanno respirare al visitatore un'aria d'altri tempi...

Documento creato il 05/05/2004 (20:36)
Ultima modifica del 11/03/2011 (16:36)
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