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Le Cesine

Cesine

Pianta delle Cesine

La Riserva naturale delle Cesine, nel comune di Vernole, costituisce quello che resta di un vasto territorio acquitrinoso che si estendeva, un tempo, da Brindisi a Otranto, senza soluzione di continuità.

Le bonifiche di questi territori effettuate nei primi decenni di questo secolo (bonifiche di San Cataldo e Laghi Alimini), hanno ridotto moltissimo questo ambiente che rimane ora, conservato e protetto, solo in questa riserva.

Il nome delle Cesine, deriva da un termine latino con cui si indicava un campo incolto, non arato; attualmente comprendono un'area piuttosto vasta, di circa 620 ettari, metà dei quali gestiti dal WWF. È una pineta folta che si innalza su di un sottobosco profumato di rosmarini, mirti e lentischi e che circonda un lago d'un formidabile colore azzurro.

La particolarità della riserva delle Cesine è di essere costituita da diversi tipi di habitat, a volte con caratteri molto diversi tra di loro: vi sono, ad esempio, la palude, il bosco, la macchia. Pur essendo molto disomogenei sono, però, tutti molto importanti per la sopravvivenza dell'intero ecosistema.

Diversi tipi di uccelli popolano questi territori, a seconda, anche, del periodo dell'anno. In inverno, ad esempio, le paludi sono popolate prevalentemente da anatre che, in estate ed in autunno lasciano il posto ad altri volatili.

L'ambiente acquitrinoso vede la prevalenza di uccelli caratterizzati da lunghi becchi e gambe, (come ad esempio gli aironi), che trovano, da queste parti, un ambiente protetto e cibo in abbondanza.

Sulla costa

Lungo la fascia costiera, sentinella isolata, sorge Torre Specchia Ruggeri costruita nella seconda metà del 500, ha un impianto quadrangolare su due piani ed è in discreto stato di conservazione perché più volte restaurata.

Documento creato il 08/03/2004 (14:00)
Ultima modifica del 18/03/2011 (18:11)
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