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Vicende storicheVenendo alle vicende storiche di Scorrano più vicine nel tempo, queste restano legate strettamente a quelle generali del Salento. Infatti ha subito al pari di altri piccoli centri della zona una lunghissima storia di occupazioni e sfruttamento: i primi ad occuparla furono i normanni, poi gli angiomi, gli aragonesi, gli austriaci, i francesi, fino alla dominazione borbonica. Il 18 luglio 1455, furono confermati a Scorrano, da parte di Re Alfonso I D'Aragona, alcuni privilegi dati dalla Regina Giovanna II D'Angiò come l'esenzione del mercato. Nel 1463, lo stesso centro fu esentato, da parte di Re Ferdinando, da taluni dazi imposti dal Principe di Taranto. Nel 1480, invece, Scorrano fu gravemente danneggiata e saccheggiata dai Turchi. Ancora oggi si conservano alcuni proiettili di bombarde, lanciati contro le mura, presso il Palazzo Veris, ora adibito a municipio, e ai piedi della Colonna dedicata alla patrona Santa Domenica. Peculiarità di questo piccolo centro è senz'altro il continuo passaggio da una grande famiglia feudale ad un'altra a distanza anche di qualche anno. Di primo acchito, questo fatto potrebbe apparire di nessun rilievo; ma una più attenta riflessione suggerisce che ciò potrebbe aver avuto delle ripercussioni su quello che fu ed è tuttora il temperamento degli scorranesi. Questa situazione di pseudo-anarchia, poiché i diversi "padroni" feudali succedutisi poco interesse avevano al benessere del paese, ha maturato nella popolazione locale una certa vitalità, indipendenza o quanto meno insofferenza per la sottomissione; caratteri che ebbero modo di manifestarsi in occasione del saccheggio turco del 1480, dei disordini all'avvento del fascismo e più recentemente con la violenta manifestazione popolare inscenata per difendere tenacemente l'autonomia operativa del locale ed efficiente presidio ospedaliero (4 aprile 1982). Non per niente queste sortite estemporanee hanno fatto sì che gli scorranesi meritassero l'epiteto di popolo intemperante! (Testo gentilmente concesso a Japigia dal Dr. Luigi Adamuccio.) Documento creato il 12/09/2006 (08:41)Ultima modifica del 11/03/2011 (19:29)
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