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Nella Terra di Mezzo, Nardò17 Aprile 2006: Lunedì dell'Angelo, ovvero... Pasquetta! Pasquetta è, da sempre, sinonimo di pic-nic, di scampagnata, di giornata all'aria aperta. Non che questo possa entusiasmare più di tanto gli appassionati di trekking: per loro, infatti, ogni domenica è... Pasquetta! Pertanto, non si poteva non approfittare dell'escursione organizzata per questa giornata speciale da Avanguardie: avremmo visitato le aree di interesse naturalistico del Parco Regionale di Porto Selvaggio, nel comune di Nardò. Proprio in questi ultimi giorni il parco è stato riorganizzato, assegnandogli altri 1000 ettari che comprendono aree di interesse naturalistico ed archeologico. A questo si aggiunge una costa tra le più belle del Salento. L'appuntamento era in quel di Torre Sant'Isidoro, una delle tante torri costiere del comune di Nardò, secondo solo a Lecce per estensione. La torre, costruita nella seconda metà del XVI secolo, fa bella mostra di se su un bel tratto di costa dove si alternano piccole spiagge a tratti di dura arenaria; con pochi rimaneggiamenti -la scala esterna di accesso al secondo piano e la modifica dell'originaria porta di accesso volta a sud- la torre ha superato quasi indenne i secoli. Il parcheggio, tra la strada litoranea e la torre, ha fatto da custode alle auto, lasciate qui per il tempo dell'escursione. La Palude del CapitanoGran parte delle nuove aree assegnate di recente al parco sono quelle conosciute con il nome di Palude del Capitano. Si tratta di una vasta area costiera ricca di acque sotterranee; il loro continuo lavorio ha favorito l'erosione delle rocce immediatamente sotto la superficie che, in tante occasioni, hanno avuto il crollo della volta, provocando la nascita di piccoli laghetti o di depressioni. La ricchezza d'acqua ha favorito il nascere di un'ambiente unico con una flora particolare che è quasi impossibile ritrovare altrove. La primavera si manifesta, da queste parti, con un trionfo di colori; fiori di ogni tipo, piccole orchidee selvatiche e odorosi cespugli di macchia mediterranea sono i muti spettatori di un'escursione che celebra questa Pasquetta 2006. Torri e masserie fortificateOltre alle torri, le masserie fortificate sono gli elementi caratteristici della campagna neritina: oltre 50 masserie testimoniano il lavoro di eserciti di contadini in queste campagne considerate, da sempre, il granaio del Salento; le loro torri e le alte recinzioni sono state, per secoli, il primo baluardo di difesa contro gli attacchi provenienti dal mare. Delle tante, avremmo visitato Masseria Nucci, con la caratteristica torre colombaia; Masseria Sciolti, purtroppo in stato di abbandono, caratterizzata dalla torre quattrocentesca modificata, nel seicento, per accogliere l'ampio balcone della residenza padronale; Masseria Torrenova, ristrutturata nel corso degli anni 80 nell'ambito di un progetto di riorganizzazione del Parco Regionale ma mai completata e, infine, la Masseria Brusca, una delle più note e ancora usate masserie dell'agro di Nardò. Anch'essa di origini medioevali con tanti rimaneggiamenti eseguiti nel 600 quando alla struttura furono aggiunti nuovi ambienti destinati ad accogliere il padrone e la cappella, con la facciata barocca ornata da sei grandi colonne. Dopo il pranzo, consumato proprio alla Masseria Brusca, il trekking prosegue verso Serra Cicora e, da qui, nuovamente attraverso la Palude del Capitano, verso le auto. Serra CicoraSerra Cicora è un aspro altipiano roccioso di una sessantina di metri che scende rapidamente verso il mare, da cui lo separano alcuni campi coltivati e la già nota Palude. Recenti ritrovamenti neolitici, venuti alla luce grazie a scavi condotti dall'università di Lecce, ne hanno sancito la sua importanza archeologica come luogo di insediamenti preistorici. Ma Serra Cicora è stata alla ribalta della cronaca per altri motivi: recentemente era stata eletta luogo di realizzazione di un porto che avrebbe distrutto un habitat unico a vantaggio di pochi, appassionati, diportisti. Fortunatamente alcuni volenterosi cittadini sono riusciti a far comprendere alle autorità locali il pericolo rappresentato da un simile, inutile, progetto che, almeno per ora, è stato abbandonato. Documento creato il 29/10/2006 (18:41)Ultima modifica del 26/03/2011 (16:11)
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