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25 e 24 aprile 2004Piazzola sul Brenta (Padova). Villa Contarini a Piazzola sul Brenta ha tenuto a battesimo una lobby positiva nata per la difesa dell’immenso patrimonio culturale, storico e turistico rappresentato dalle ville, castelli, dimore e giardini storici in Italia. L’iniziativa del primo “Forum Ville d’Italia”, proposta e gestita dall’ IRVV (Istituto Regionale Ville Venete), con l’Irvit (Istituto Regionale Ville Tusconale) e l’EVV (Ente Ville Vesuviane), ha riunito, per la prima volta operativamente insieme, i rappresentanti di: Associazione Castelli e Ville Aperte in Lombardia, Associazione delle Ville e Palazzi Lucchesi, Associazione Dimore Storiche Italiane, Castelli Aperti del Basso Piemonte, Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, Fai, Italia Nostra, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Associazione Ville Venete, Federazione delle Associazioni Culturali Napoletane, Museo del Paesaggio, Associazione Napoletana per i Monumenti e il Paesaggio, Associazione per lo Studio e la Tutela dei Giardini Storici, Antares, Associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani, Associazione Nazionale Castelli e Ville Visitabili in Italia. Tutti insieme, i delegati rappresentavano all’incirca 10 mila tra ville, castelli, giardini e dimore storiche in Italia, in maggioranza private e in parte rilevante aperte alla visita del pubblico. Tutti i delegati, dopo una giornata di lavori molto intensi riservata alla reciproca miglior conoscenza e alla discussione delle problematiche, hanno elaborato e sottoscritto un documento contenente i punti che individuano strategie e linee di azioni comuni per la valorizzazione di questo grande patrimonio italiano, quali la creazione di un Network delle Ville d’Italia che si manifesti attraverso inedite e originali iniziative di co-marketing. Gli obiettivi...
L’obbiettivo è di arrivare alla costituzione, entro l’autunno di quest’anno, di un soggetto giuridico che sia in grado di valorizzare e promuovere al meglio questo straordinario patrimonio. Già fissato il secondo incontro nazionale che si terrà a Napoli i prossimi 24 e 25 aprile. Sullo sfondo della discussione, le attese positive ma anche le preoccupazioni per il processo di decentramento delle competenze per i beni culturali, processo ormai irreversibile che potrà risultare positivo o negativo anche a seconda di quanto le burocrazie regionali e nazionali potranno confrontarsi con soggetti “forti” e preparati. Per questo è necessario che si attivi, al più presto, un’azione, coordinata tra territori e soggetti, che faccia uscire ciascuna realtà dall’interesse locale e che affermi, anche con interveti promozionali di rilievo, l’oggettiva importanza delle ville, castelli, parchi e dimore storiche come punti strategici di un sistema di risorse in grado di assicurare ricadute positive per tutto il territorio. L’azione delle “Ville d’Italia” dovrà esprimersi a livello nazionale, sia per ottenere nuove risorse per tutelare e valorizzare questo immenso patrimonio, sia per spingere il Governo a dotare il Paese di nuove normative su alcuni punti considerati indispensabili quali la riduzioni dell’Iva anche per le manutenzioni ordinarie su edifici sottoposti a vicolo. Altro tema di confronto sarà quello della “velocizzazione” dei rapporti con le Sovrintendenze che debbono autorizzare tali interventi: in non pochi casi, la lentezza delle autorizzazioni causa più danni di quelli per i quali si è chiesto il nulla osta. “Se dovevamo sostituire qualche tegola sconnessa, ci siamo trovati, per l’impossibilità di intervenire subito, a dover sostituire tutto il tetto che, in attesa del via ai lavori, si è marcito”, hanno lamentato a Piazzola i rappresentati di alcune associazioni di proprietari, associazioni che hanno giustamente evidenziato che il possessore una villa o dimora storica ne è, nei fatti, poco più che “il guardiano non retribuito”, essendo il ”proprietario posseduto e non possessore della sua casa”. Altra azione, già avviata dalle Ville d’Italia con la recente mostra delle Ville d’Italia a Bruxelles, è prevista a livello comunitario, dove il coordinamento italiano sta già creando una rete con le analoghe, forti realtà di molte paesi già membri della Comunità e con quelle che stanno per entrare a farci parte. “L’obiettivo che cerchiamo di raggiungere in tempi molto brevi – ha affermato il Presidente dell’IRVVE, Luciano Zerbinati, è di metterci insieme, per contare di più di quanto non possano fare i soggetti che agiscono in ordine sparso, sia a livello locale che nazionale che comunitario. Se vogliamo parlare di lobbyng facciamolo, ma questa è un’azione benvenuta, di lobbyng positiva, nell’interesse della cultura, della storia, della civiltà del nostro Paese”. Comunicato curato dall'Ufficio Stampa: Studio ESSECI Documento creato il 26/04/2004 (09:13)Ultima modifica del 26/04/2004 (09:13) Area di StampaFortune Cookie...Con la ragione della propria parte anche un figlio può correggere un padre. |
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