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Ferrovie Dimenticate

2 marzo 2008

Prima Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate

Vecchie ferrovie, binari solitari, ponti, rimesse, locomotive, vagoni e carrozze, gallerie e antiche stazioni… tutto si rimette a nuovo in vista della Prima Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate, proclamata per domenica 2 marzo 2008 da CoMoDo (Confederazione per la mobilità dolce). Centinaia di volontari e appassionati muoveranno treni a vapore, ripercorreranno con bussola e carte il tracciato di ferrovie abbandonate, apriranno scali e depositi, esploreranno buie gallerie, rievocheranno il ricordo con mostre storiche. Tutto questo per non perdere la memoria, per recuperare e valorizzare quanto ancora resta del patrimonio ferroviario minore. Oltre 40 eventi in tutta Italia, già 35 le associazioni e gli Enti aderenti all'iniziativa, fra cui la Italia Nostra, Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Legambiente, WWF Italia, il Touring Club Italiano, la Società Geografica Italiana, le Ferrovie Turistiche Italiane, l'Associazione Italiana Greenway, diverse sezioni del Cai (Club Alpino Italiano), la Federparchi, GO SLOW...

ll sito web www.ferroviedimenticate.it fornisce i programmi dettagliati di tutti gli eventi organizzati nell'ambito di questa giornata e un data-base con dati e notizie storiche sull'entità del patrimonio ferroviario in disuso.Gli obiettivi della Prima Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate sono tre e molto chiari:valorizzare il patrimonio ferroviario minore, ancora in esercizio, con tutte le sue potenzialità per il "turismo dolce"; rimettere in funzione alcune ferrovie da tempo soppresse ma che potrebbero svolgere ancora un utile servizio, specie nella prospettiva di una trasformazione in senso ecologico della mobilità delle persone;trasformare le ferrovie definitivamente dismesse in piste ciclo-pedonali, come si sta facendo da anni in Spagna, in Francia, in Belgio ecc. Ogni ferrovia ha una sua storia che è la storia dell'Italia rurale, con le sue passioni e le sue memorie. Ogni ferrovia, anche abbandonata, è un patrimonio di tutti che non deve essere perduto. Ogni ferrovia, anche se dismessa, è un patrimonio per il futuro, che occorre conservare e recuperare nel modo migliore possibile.

«In Italia ci sono oltre 5700 km di ferrovie in abbandono - ricorda Albano Marcarini, urbanista e presidente di CoMoDo – che potrebbero diventare "strade verdi" per pedoni, ciclisti, cavalieri, bambini, anziani, disabili, mettendoli al sicuro dal traffico motorizzato. Una rete di questo tipo potrebbe unire i parchi nazionali, potrebbe collegare città a città, potrebbe valorizzare il paesaggio e mantenere viva la memoria storica di tanti piccoli territori e, non ultimo, incentivare il turismo».

In Spagna sono già oltre 1200 i chilometri di ferrovie diventate ‘Vìas Verdes', grazie all'intervento diretto della compagnia ferroviaria nazionale. Nel Belgio la rete delle ‘vie lente', basata sul recupero di ex-ferrovie e vie arginali, è equiparata per legge alle altre reti infrastrutturali: strade, autostrade e ferrovie. In Francia, La Voie Verte della Borgogna è utilizzata ogni anno da 1,5 milioni di utenti, molti dei quali turisti provenienti dall'estero. Recuperare queste vecchie ferrovie costa poco perché la loro sede è già appartenente al Demanio Pubblico o è ancora in gestione alle Ferrovie dello Stato che dovrebbe agevolarne la cessione a Comuni, Province, Regioni a un prezzo simbolico. Questo passaggio non è stato sempre possibile, soprattutto quando le ferrovie hanno ritenuto di applicare alti valori di mercato a questo patrimonio. La Legge Finanziaria dello Stato per il 2008 ha previsto un fondo di 2 milioni di Euro per favorire il recupero e la trasformazione di una decina di ex-ferrovie dalla Lombardia alla Sicilia. È il primo passo, nella speranza di tutti. Così come importante è stato il Disegno di Legge n.1140 presentato al Senato della Repubblica nel 2006, dalla senatrice Anna Donati, con i medesimi obiettivi e per favorire la realizzazione di una rete nazionale di mobilità dolce che contempli anche l'utilizzo delle strade arginali, i tronchi stradali dismessi, le antiche vie storiche, i sentieri costieri e via dicendo.

Realizzare una rete di strade destinate a tutti gli utenti non motorizzati è una scelta di maturità civile che va incontro al benessere e alla salute della popolazione, alla salvaguardia del territorio. Per la consultazione del database delle Ferrovie Dimenticate italiane e l'elenco aggiornato in tempo reale degli eventi, visitare il sito ufficiale http://www.ferroviedimenticate.it/ferrovie_in_disuso.htm

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Documento creato il 16/02/2008 (18:51)
Ultima modifica del 25/03/2008 (08:25)

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