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Archivio 2005

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Cinema Muto

Sacile-Pordenone, 7-16 ottobre 2005

Il cinema del più lontano passato che diventa uno spettacolo appassionante per gli spettatori di oggi. E' questo, in estrema sintesi, il senso delle Giornate del Cinema Muto, la cui 24a edizione si svolgerà dal 7 al 16 ottobre prossimi.

Accanto alle importanti retrospettive monografiche dedicate quest'anno al Giappone, al regista francese Antoine e alla nona parte del monumentale Progetto Griffith, il festival proporrà gli omaggi a Greta Garbo (in occasione del centenario della nascita), a Laurel&Hardy, a Rodolfo Valentino e Gloria Swanson. Senza dimenticare l'atteso appuntamento con la Fiera del libro e del collezionismo cinematografico, i seminari del Collegium, gli spettacoli di Nickelodeon e naturalmente quel vivo pulsare di incontri, scambi di informazione, identificazioni e approfondimenti che nasce dal ritrovarsi alle Giornate di tutto il mondo dei cultori e degli appassionati del cinema muto.

La luce dell'Oriente

Al centro del programma c'è, per la seconda volta nella storia delle Giornate, il cinema giapponese, ovvero la cinematografia che al fascino esotico aggiunge il più alto livello qualitativo. Grazie agli sforzi di molti studiosi e archivisti e all'impegno del National Film Center di Tokyo si è potuto realizzare questo nuovo programma, che conterrà le opere di alcuni grandi cineasti, a cominciare dal misconosciuto Mikio Naruse di cui si festeggia il centenario della nascita. Ma si celebrerà anche il 110° anniversario della Shochiku, la casa di produzione più antica del mondo insieme alla Pathé e alla Gaumont, e come esse capace di giungere fino ai nuovi percorsi del cinema dagli anni '60 in poi.

Altri grandi maestri

Insieme a Naruse il programma onorerà gli altri grandi maestri: il sublime Yasujiro Ozu, con il suo Tokyo no onna (Una donna di Tokyo, 1933); il visionario Kenji Mizoguchi, di cui si vedrà un altro grandissimo capolavoro, Orizuru Osen (Osen delle cicogne di carta, 1935); Heinosuke Gosho, con Izu no odoriko (La danzatrice di Izu, 1933).

Attorno ai magnifici quattro, altri autori attendono la rivelazione, da Daisuke Ito, di cui si potrà finalmente vedere il lungamente perduto Zanjin zanbaken (La spada assassina di uomini e di cavalli, del 1929, che sarà unito a un film di Naruse in uno degli eventi musicali del festival), a Minoru Murata, a Shozo Makino, Hiroshi Shimizu, Hotei Nomura...

Completa la sezione giapponese il documentario Teitto fukko (Rinascita della capitale, 1930) di Asajiro Itoi, che mostra la ripresa di Tokyo dopo il terremoto del 1923, Infine, l'annuale conferenza in memoria dell'archivista neozelandese Jonathan Dennis sarà tenuta dal massimo conoscitore del cinema giapponese, Donald Ritchie.

Antoine e il realismo francese

L'altra sezione più estesa del festival è dedicata a André Antoine e al realismo francese. Da Antoine (e dal suo maestro Albert Capellani) nasce nel cinema francese quella fuoriuscita realistica dalle matrici teatrali che lancia un ponte verso le origini lumieriane e, insieme al cinema di Feuillade già presentato alle Giornate, conduce verso le flagranze realistiche del miglior cinema francese dei decenni successivi.

Di Antoine, grande figura migrata dal teatro, si vedrà tutta l'opera conservata, ma saranno rappresentati anche molti cineasti da lui formatisi, come Julien Duvivier, Jacques Feyder, Henri Krauss, Georges Denola, Robert Boudrioz, Léon Poirier e quel Jean Epstein da cui il realismo entrerà nell'avanguardia, diventando insieme a Delluc lo spirito della ricerca insieme teorica e creativa del cinema francese.

Gli eventi musicali

Per la pre-inaugurazione, l'apertura e la chiusura, il festival punta proprio sulla rassegna francese, con tre titoli Au bonheur des Dames (Il tempio delle tentazioni) di Duvivier, Crainquebille di Feyder, in una copia appena restaurata dalla Lobster di Parigi, e L'Hirondelle et la Mésange di Antoine che saranno presentati rispettivamente il 7 a Pordenone, l'8 e il 15 ottobre a Sacile con un accompagnamento speciale eseguito dai musicisti dell'Octuor de France diretti di volta in volta da Gabriel Thibaudeau, Antonio Coppola e Raymond Alessandrini.

Tra gli altri eventi musicali che si susseguiranno nell'arco di tutta la settimana, oltre alla già citata serata giapponese, che vedrà la partecipazione del musicista Kensaku Tanikawa, ricordiamo Manhattan Madness (del 1916, uscito più tardi anche in Italia con il titolo L'allegra favola di Blak Burke) di Allan Dwan, con un giovanissimo Douglas Fairbanks, proposto con la partitura originale ricostruita e arrangiata dall'americano John Davis; il "melodramma ferroviario" giapponese Tokkyu sanbakuri (Treno espresso 300) di Genjiro Saegusa accompagnato da un quartetto diretto da Günter Buchwald; un programma slapstick con due classici delle massime presenze del cinema comico Laurel e Hardy: Liberty, accompagnato da Maud Nelissen e gli Sprockets, e You're Darn "Tootin" con lo score di Neil Brand; il classico australiano The Sentimental Bloke (1919) di Raymond Longford, nell'ultimo e più completo restauro dello Screensound Australia National Film and Sound Archive, con l'accompagnamento musicale di Jen Anderson & The Larrikins.

Il Progetto Griffith e l'omaggio a Lillian Gish L'edizione 2005 delle Giornate si prospetta memorabile anche per il segmento del Progetto Griffith che, giunto alla nona tappa del pluriennale percorso, incontra alcuni dei massimi capolavori del regista, quelli del periodo 1916-1918, in particolare Intolerance, summa poetica del regista. Il triennio griffithiano include tre altri vertici della sua opera, Hearts of the World (Cuori del mondo), forse il più importante film di guerra di ogni tempo, nonché A Romance of Happy Valley (Il romanzo della Valle Felice) e il più puro dei melodrammi, Broken Blossoms (Giglio infranto).

Anima di tutti questi film è la splendida Lillian Gish, che sarà commemorata nel giorno del suo compleanno, il 14 ottobre, con un altro capolavoro, The Scarlet Letter (La lettera scarlatta, 1926) di Victor Sjostrom.

Altre massime icone cinematografiche

Con Lillian Gish e Douglas Fairbanks il festival ospiterà alcune delle altre massime icone cinematografiche: Gloria Swanson e Rodolfo Valentino, protagonisti di Beyond the Rocks (L'età di amare, 1922) di Sam Wood; Greta Garbo, cui sarà dedicato un documentario realizzato da Kevin Brownlow e Christopher Bird, nonché la proiezione del suo ultimo film muto The Kiss (Il bacio), di quello stesso Feyder "generatosi" da Antoine; fino all'icona King Kong, sul cui "padre", Merian C. Cooper, e sulla sua avventurosa vita, si proietta un altro documentario di Brownlow e Bird, I'm King Kong!, che esce in occasione del remake di Peter Jackson; alle star bambine del cinema, Jackie Coogan e Baby Peggy, presentate da quest'ultima, ovvero Diana Serra Cary, che già lo scorso anno conquistò il pubblico delle Giornate.

Un programma già così ricco di offerte monografiche conterrà anche alcuni singoli eventi di particolare rilievo spettacolare, come il restaurato Das Weib des Pharao (La moglie del faraone, 1922), di Ernst Lubitsch e, a completamento della personale dedicata l'anno scorso a Dziga Vertov si vedrà Entuziazm Simfoniya Donbassa (Entusiasmo Sinfonia del Donbass, 1931), nella ricostruzione di un archivista che è anche un cineasta sperimentatore, Peter Kubelka.

Info:

Le Giornate del Cinema Muto c/o La Cineteca del Friuli Palazzo Gurisatti, Via Bini 50, 33013 Gemona (UD), Italy. tel (+39) 0432 980458, fax (+39) 0432 970542
Ufficio Stampa: AGORA' di Marina Tagliaferri

Comunicato segnalato da Studio Agorà

Documento creato il 23/10/2005 (15:52)
Ultima modifica del 23/10/2005 (15:52)

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